Quando “liberi tutti” è tanto bello da far paura

2 anni ed un giorno dopo che fu dichiarato il paziente 0 in Italia, si riapre il mondo.
23 febbraio 2020 viene ufficialmente dichiarato l’arrivo del Covid nel ns paese. Un uomo a Codogno ha praticamente infettato mezza Lombardia, dando inizio a quello che è stato l’evento piu devastante delle nostre vite.


Ci abbiamo creduto in pochi, in verità.. perché con il senno del poi ci ricordiamo tutti di strane polmoniti fin dall’autunno 2019. Ma di fatto la data dichiarata è il 23 febbraio 2020. E poi l’11 marzo tutti ricorderemo per sempre Conte che, con una faccia assolutamente sconvolta anche lui, ci diceva che dovevamo andare in lock down.

Noi ed il resto del mondo. Lock down. Due parole che, se dette solo qualche mese prima, non avremmo nemmeno saputo ben collocare da nessuna parte.
Di colpo le nostre strade affollate e rumorose si sono svuotate e riempite di un silenzio doloroso.
Silenzio ovunque. Rotto solo dalle ambulanze. Silenzio disperato.
Scene di vita dai balconi che all’improvviso sono diventati palcoscenici affollati. Spiragli su un mondo silenzioso. Su un mondo che non sapevamo riconoscere.


E le canzoni cantate dai balconi, gli applausi, le Jerusalema challenge… le dichiarazioni “andrà tutto bene”… ma invece no. Non è affatto andato tutto bene. Non è andato bene proprio niente anzi.
Chi ha perso persone di famiglia, chi ha perso l’equilibrio. Chi come noi, ha visto distruggere le proprie attività… uno scempio che di buono non ha avuto proprio nulla.
Due anni che ci hanno scavato solchi nell’anima, che nessuno di noi era minimamente pronto ad affrontare. E che lasceranno segni indelebili nelle nostre vite.
È stata una guerra. Devastante, distruttiva, faticosa.


E per qualcuno come noi del Turismo, quella guerra ancora non è finita.
2 anni meno un giorno dopo il 23 febbraio 2020, e precisamente il 22 febbraio 2022 un Ministro che di Speranza ha solo il nome, ha finalmente deciso che anche l’Italia era tempo che tornasse come gli altri paesi d’Europa: libera. Liberi tutti di viaggiare e di venire qui, nel Paese più bello del mondo. O di andare a cercare le bellezze del mondo…

Liberi tutti. Liberi.
Quando si sta tanto al buio, il sole e la luce all’inizio quasi fanno male.
E, io ieri, ho avuto quasi paura di crederci.
Noi che siamo un popolo di spiriti liberi, siamo gente che ha sempre scelto di scegliere liberamente.  Noi che siamo andati ovunque nel mondo da sempre nei secoli.
Noi che ieri, di colpo, siamo tornati liberi di muoverci ovunque.
E i nostri telefoni hanno ripreso a squillare, già da qualche giorno…
prima timidamente e poi con la stessa bellissima vivacità del 2019. Come se la gente all’improvviso avesse deciso… Basta. È tempo di tornare a vivere. È tempo di tornare a viaggiare….


Ritrovarsi a fare preventivi, a parlare di Australia e di Stati Uniti, di Thailandia, Perù o della Cambogia… Bhe è forse una delle emozioni più belle del mondo…
Ci siamo ritrovati a pensare ” ma allora lo posso fare? Davvero posso ricominciare a crederci? Davvero il mio lavoro può ripartire?”
Si. Si. Si. E davvero nessuno come noi gente di turismo, ce lo siamo meritato con tutto il cuore.
E allora per chi come noi nel profondo non ha mai davvero smesso di viaggiare, in alto i calici, guardiamola questa luce… liberi tutti. Due parole. Liberi tutti. E, domani, forse… davvero ci saremo ancora. Ora lo possiamo dire più forte.

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