Sfogliando il mondo…. storia del tempo rubato

Oggi per ragioni di lavoro, mi sono trovata a fare una selezione di foto dei viaggi degli ultimi due anni e….. e all’improvviso mi si è aperto un mondo… anzi mi si è Riaperto il mondo intero….

Tra le tante cose che questo anno maledetto ci ha tolto, forse la più silente è rappresentata dalla gioia e dal senso di totale libertà e crescita che ci regala un viaggio…. E basta trovarsi davanti una raccolta fotografica per volare con la mente in un attimo altrove

Ho aperto un file di foto, cercando qualcosa di specifico, ma, come spesso accade quando mi trovo davanti ai ricordi di viaggio più belli che ho, mi sono fermata alle prime immagini uscite…..Ed ecco che ho sentito all’improvviso il calore del sole nel deserto, sulla route 66, in California, fuori dal ristorante Rosita’s, ho aspirato l’odore dei tacos, e sentito il vento caldo accarezzarmi la pelle… e, alla foto successiva  di colpo un mondo diverso, altrove, in un momento, ed  ero davanti all’incredibile spettacolo del Loi Kratong a Chang Rai, nel nord della Thailandia, con le mille lanterne che volavano nel cielo e la gente impazzita per la strada, ballando e ridendo, lanciando in aria i loro desideri in uno scaramantico rito di felicità….

Ancora un balzo in avanti, oltre il tempo e lo spazio, e l’emozione della bandiera americana che sventola proprio sotto al Golden Gate, nella spettacolare baia di San Francisco e le grida sguaiate dei leoni di mare che aspettano i traghetti proprio al Pier 49…. E ancora il Chinese Theatre con le sue impronte ed i suoi sosia che ti girano intorno, mentre l’odore dei pop corn al caramello ti entra nel naso…

Di colpo dallo schermo esce lo sguardo ironico e sfrontato della giovane cubana mentre, camminando con un passo di danza, ti sorride, invitandoti a vivere quella magica città che è l’Habana uno sguardo che racconta mille vite e mille storie…. La Habana è li, con  Le sue macchine d’epoca, i suoi colori pastello, lo sfavillio della rinnovata plaza Parque Central…. E la magia di un tramonto a Cayo largo, mentre il vento caldo del caribe ti accarezza il vestito ed  accende anima e sensi….

Chiudendo gli occhi e riaprendoli, cambia foto e cambia emozione… il misticismo sfrontato di Angor Wat, in Cambogia, un bambino con una tarantola sul viso…. Una barca sul delta del Mekong, in Vietnam, con i bimbi con occhi senza età, seri come vecchi stanchi, oppure avvolti nei loro serpenti con in quali condividono le giornate quasi come fossero animali domestici… E ancora i colori del mercato del delta, le barche come negozi, le grida dei venditori, e il mio silenzio incantato davanti a tante cose nuove, a tante cose mai viste…. O i volti senza tempo di un ponte in Cambogia, a Siem Rep, immobili eppure pieni di echi….o l’esplosione di oro e di marmo dei templi del nord Thailandia, luce e trina, pura magia… e il colpo di arancio dei monaci che sorridendo si prestano alle foto con cortesia e gentilezza….

Un altro scatto e sei di nuovo negli Stati Uniti, la silouhette del Memorial dell’11 settembre, con le sue dita bianche e spettrali tese verso il cielo, memoria di un dolore che si rinnova ogni volta che le vedi….. e  le cascate del Niagara, maestose che ti lasciano in silenzio davanti al loro rombo continuo… e lo spettacolo di una testa scolpita dal vento nell’antilope canyon, rosso ed incantato… il Lake Powell, immenso e silente e l’assoluta regalità del Grand Canyon dove di colpo ti senti piccolo ed inutile….e il blu del Manhattan Bridge di New York, il suo skyliner…. Il posto dove sempre sei e sarai cittadino del mondo…

Scorri ancora e ti trovi nell’immensità della natura che le Philippine ti offrono senza troppo clamore… un posto tra tutti, El nido Palawan, dove cielo e terra cambiano forma e dimensione, dove ti trovi in canoa dentro un canyon di calcare con le palme che, imbizzarrite, hanno deciso di radicare proprio li, e l’acqua è trasparente fino a 30 metri di profondità, e nel cielo aquile che volano, in acqua mante che veleggiano lente… e senti ancora in gola le lacrime di emozione che il quel momento sono scese per tanta bellezza…… o, ancora più intensa,  la commozione spontanea davanti al più bel tramonto che io abbia mai visto nella vita, con dei colori che fino a quel momento non sapevo nemmeno esistessero davvero, o le spiagge deserte di una bellezza oltre l’immaginario, le isole rotonde,  si stagliano improvvise ed inaspettate in un mare pazzesco…i fiumi che si fondono con la natura, dove non sai dove si inizia e dove si finisce, le immote risaie, i colori che diventano quasi liquidi per la loro intensità…

Ma scatto dopo scatto è la gente ti parla al cuore… le signore che a Boracay si alzano le vesti assurdamente colorate per bagnarsi nelle acque calde del mare, le donne musulmane accasciate sulla spiaggia mentre la giovane figlia rimane in piedi verso il tramonto, la famiglia in acqua serena e rilassata, il rasta dalla treccia impossibile e la mamma e la figlia felici per un bagno veloce…. Facce uniche che ti aprono ricordi definiti e perfetti….

Giri pagina e  di colpo torni a sentire ancora l’eco del suono del flauto di Pan nella notte, mentre, a piedi, scendevi verso Petra, piccole fiaccole nella notte, ed il panorama lunare senza confini, silenzio e magia pura, per poi sfociare in una mare di piccole luci distese per terra ed suono profondo di uno strumento che non conoscevi…. Il silenzio che si impone immediato davanti alla porta del Tesoro illuminata con luci di mille colori… e di giorno a seguire, i volti scolpiti, gli occhi neri come l’ebano, i bambini sorridenti, la gente del posto…..l’incredibile bellezza di un luogo magico, il deserto del Wadi Rum, una  mandria di cammelli immota nella sabbia,  e raffiche di vento a sollevare la sabbia fine e sottile che ti sembra ancora di sentire sulla pelle…..e te stesso in una foto che guardi  intorno dalla roccia verso l’infinito e non sai quanto tutto questo ti mancherà nei giorni che sarebbero poi arrivati…… 

E chiudi di colpo la raccolta fotografica perché se da un lato è una emozione così forte che riporta in vita momenti lontani come fossero ieri, è anche vero che nella stessa misura ti presenta il conto dei danni che questo anno ha fatto al nostro cuore ed alla nostra anima… perché niente come il non poter viaggiare mi fa sentire perduta… e le immagini di ogni viaggio, ogni momento scolpito nella memoria e raccontato dalle foto rubate velocemente ti da l’esatta dimensione di quanto tutto questo sia una mancanza così dolorosa da creare un fastidio quasi fisico….. e niente come tutto questo mi fa venire la rabbia e la voglia di lottare fino alla fine perché io, senza ombra dubbio, accada quel che accada…. Tornerò a viaggiare, tornerò ad avere gli occhi pieni di sole e le nuvole sulla testa e quello sguardo serio che puo’ sembrare triste invece si sta confrontando con le meraviglie di tutto un mondo….

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