Agente di viaggi…un lavoro o uno stile di vita?

A volte mi sono chiesta perché ho scelto di fare l’agente di viaggi….un lavoro che non arricchisce nessuno…pieno di rogne, pieno di difficoltà. Si è soggetti ai capricci del destino, umani e divini, siano essi una guerra, un attentato, un terremoto o come abbiamo recentemente scoperto una assurda pandemia…


Basta un soffio di vento e si rischia di veder volare via gli sforzi di mesi… dipendiamo anche dalla volubilita’ dei clienti, dai “cuggini” con 2 g furbetti smanettoni, dall’ingordigia dei tour operator che vendono direttamente, o dagli albergatori miserandi che invitano il cliente a tornare da loro senza consultarci…
Tante variabili… statisticamente troppe per dare sicurezza a chiunque…
Ma poi….poi ricordi che ogni giorno è diverso dall’altro, che la noia non ci appartiene. Che ogni volta che ti chiedono un viaggio di quelli veri, da preparare liberamente come fosse un quadro, ti senti onnipotente… ricordi che perdersi nella ricerca dell’hotel perfetto, nella scoperta della destinazione nuova è sempre una emozione infinita… ricordi che quando il cliente ti ringrazia perché gli hai regalato qualche giorno di felicità su misura, sai sempre che quello è il lavoro che vuoi fare…e nessun altro. Per non parlare di quando sali su un aereo che sta decollando verso un posto che non conosci, e hai quella stretta allo stomaco piena di aspettative e di speranze: occhi nuovi ancora una volta, immagini che arricchiranno la tua anima….perché tutti noi, tutti quelli che lo facciamo bene, in primo luogo siamo viaggiatori nel cuore….

E le serate, i fam trip, dove solo chi fa questo lavoro in fondo ha la possibilità di tornare a fare la gita scolastica per tutta la vita, con lo stesso spirito goliardico ma in fondo diligente… si visita l’hotel mentre si ridacchia con i colleghi, ma si fissano nozioni con solerzia ed attenzione….E mentre scrivo mi rendo conto che ho parlato di “ricordi”…. perché ad oggi tutto questo è, appunto, solo un ricordo. Ma proprio per quella scelta incosciente e un po’ zingara fatta tanti anni fa, mi sale la voglia rinnovata di tornare a farlo davvero questo benedetto e maledetto lavoro… e, lo giuro, combattero’ finché ho forza… perché nei principi fondamentali della mia anima, la libertà di scelta è quello più radicato. E nessun governo, banca, o cazzo di pandemia me lo potrà mai togliere….
Scelgo liberamente di tornare a fare questo lavoro, oggi, domani o quando sarà…e non è una promessa. Quelle sono fragili, ed io non ne faccio. È invece un dato di fatto. Certo.
E dunque facciamo in modo di riuscirci insieme….

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