Viviamo da talmente tanto tempo sotto Covid 19 che abbiamo completamente dimenticato il gusto della “normalità”. Siamo oramai affiliati alle mascherine, all’amuchina, ai tamponi e a tutte quelle procedure che fanno parte del nostro quotidiano, quasi come invasori silenti. E’ così normale prendere la mascherina uscendo che lo facciamo automaticamente, come quando prendiamo le chiavi di casa o della macchina. La mascherina fa parte della nostra vita come fosse una cosa normale. il che da l’esatta dimensione di quanto noi esseri umani siamo predisposti per abituarci a tutto, anche alle cose brutte come questa situazione.
Tra tutte le brutte cose che ci ha portato questo anno di follia, forse però la peggiore è il famoso “distanziamento sociale”, la pessima abitudine di non toccarci mai, di tenerci a distanza, di porgere quel brutto gomito agli altri dimenticando piano piano la gioia di un abbraccio amichevole, il gusto di darci un bacio per salutarci, di ballare, di ridere insieme, di fare rumorose e chiassose tavolate dove si condivide la vita. Semplicemente quella vita normale che nessuno di noi vivendola si rendeva conto di possedere. E del suo vero valore assoluto. Oggi si va al ristorante, al bar e si nota subito se un tavolo è affollato…. abbiamo dimenticato il piacere di ballare senza freni, di lasciarci andare alla musica, di condividere… Abbiamo lentamente dimenticato il nostro modo di vivere… in silenzio e senza rendercene conto ci siamo trasformati nella scenografia di un brutto disaster movie, dove voci meccaniche ricordano negli altoparlanti di “mantenere la distanza sociale”, dove adesivi fluorescenti ci ricordano dove camminare, e dove tutto sembra essere scivolato sotto ad una cappa opaca, che ha spento anche i nostri ricordi.


Venerdi grazie ad un evento Geo, mi sono imbarcata su Costa Smeralda, la splendida ammiraglia Costa Crociere, io che sono una poco avvezza al tema, che non amo le grandi navi, lo ho fatto per ragioni di lavoro, per Maavi, per il Network, e forse, in un angolino anche per tornare a vivere per qualche giorno l’atmosfera che da sempre ha caratterizzato il nostro lavoro, la spensieratezza di cenare tra colleghi, di farci una – lunga- serie di cocktail e di passare la serata senza troppi perchè, in quella leggerezza che ci manca da troppo tempo. E, prima di imbarcarmi, inconsciamente inquinata dal comportamento socialmente deviato post Covid ero pronta a trovare la stessa atmosfera a bordo. E sono stata sorpresa e contenta di aver fatto questa scelta.


Costa Smeralda è una splendida nave, di ultimissima generazione, con spazi comuni bellissimi e, incredibilmente di buon gusto. Via i luccichii esagerati, via i ghirigori ridondanti, resta una nave elegante, con moltissimi oggetti di design, tra cui una galleria di modernariato veramente notevole, con spazi eleganti, esterni ed interni. Le cabine, quasi tutte con balcone, si presentano con dimensioni ridotte nella zona letto, ma con un bagno splendido e doppio rispetto alle navi di generazioni precedenti. In generale una atmosfera piacevole, distesa, intrattenimento di alto livello, artisti internazionali, mille cose da fare, veramente una situazione che, in questo momento, sembra quasi portarti in un altro pianeta dove la vita continua e continua anche molto bene. Si ha come la sensazione di entrare in una bolla protetta dove tutto quello che ha accompagnato le nostre vite negli ultimi otto mesi resta fuori, e se ne perde immediatamente il peso e la violenza mentale.







Va assolutamente sottolineato che i protocolli di sicurezza sono superlativi ed attentissimi. Le compagnie di crociera hanno studiato ed attuato un protocollo efficace e preciso, tampone in entrata, gestione attentissima degli spazi comuni senza cartelli fluorescenti, ma con rigorosa attenzione al rispetto delle regole, con estrema gentilezza il personale indica le attenzioni da seguire, ma non si vive con il peso di annunci contini, di segnali esagerati. Nessun buffet, ma alto livello di cibo, ristorante con spazi giusti e tutelati, ma pur sempre con la gente intorno… Spazi comuni dove si evidenza l’abbondanza delle dimensioni senza far pesare al passeggero la condizione di dovuta attenzione… Dopo tre ore a bordo, ho iniziato a dimenticarmi la mascherina in camera… tornando ovviamente a prenderla immediatamente, con il gentile suggerimento del personale di bordo, ma il fatto stesso di dimenticarla sempre in questi 3 giorni, da anche l’esatta dimensione della leggerezza che ho vissuto. Nessuno dice che le regole non debbano esserci. Ma ho imparato che il rispetto delle stesse può essere mantenuto con piacere e continuando a vivere. Costa mi ha regalato i colori del relax e ha avuto il potere di cancellare almeno per qualche giorno il Covid… E mi sento di dire che in questi momenti è un regalo meraviglioso per chiunque.


Dal balcone della mia cabina i porti di Civitavecchia e Savona mi sono apparsi silenziosi, quasi tristi… E, al ritorno vedere le grandi navi ferme come paralizzate nei colori del tramonto, mi ha raccontato visivamente la storia di tutti noi, la storia del turismo: un potenziale gigante di meraviglie e sogni immobile in mezzo al mare… una immagine di una tristezza quasi dolorosa, che in silenzio disegna la nostra situazione attuale, la situazione di un settore che ha sostenuto il nostro paese ed ora è li, cristallizzata in una posizione statica e dolorosa…. Grandi regine senza regno, in attesa di poter riprendere i loro itinerari e la gente a bordo, ferme a ricordare che, in fondo, domani tutto potrà ripartire….. E nell’attesa facciamo si che la gente sappia che una crociera fa bene a chiunque in questo momento, e regala l’inaspettata sensazione che domani è già oggi… e la “normalità” ancora esiste. E fa bene al cuore, ma soprattutto alla nostra speranza. Torneremo a viaggiare, ma nel frattempo, possiamo comunque navigare…..
