TURISMO 2021: quando un capodanno diventa una forma di speranza

Oggi è il 31 dicembre, giornata che in tempi normali ci avrebbe visto finalmente iniziare a rilassarci dopo aver consegnato tutti i documenti di viaggio dei ns clienti, esserci assicurati che erano tutti o quasi tutti arrivati a destinazione, aver scongiurato overbooking e ritardi funesti, avremmo finalmente iniziato a pensare “vabbè ma stasera che faccio io?”… Oppure in caso di organizzazione già disposta, avremmo finalmente pensato a trucco e parrucco, a cene e dopocena, finalmente liberi di goderci il meritato relax…. E dopo i consulenti botti e trenini funesti, e Brigitte Bardot Bardot, un giorno dopo l’altro sarebbe ricominciata la giostra: “quante pratiche?”, “ma tu ci vai in Bit?” , “ma quando aprite le prenotazioni estate?”, “ma quando arrivano i cataloghi”, “e questi non hanno posti sufficienti che li vendiamo a fare tanto non confermano mai le richieste”, e via dicendo….. Una confortante (mai come ora) normalità e se volete banalità, alla quale tutti ci eravamo serenamente adattati e, incoscientemente, lasciati andare senza dubbio alcuno….. e solo ora scopriamo quanto ci piaceva…..

A dirlo oggi sembra un qualcosa di lontanissimo e, incredibilmente bello. Dieci mesi di pura follia globale, hanno fatto si che il nostro mondo abituale passato, e quello di tutti gli altri in verità, divenisse qualcosa di mitologico e idealmente bellissimo. Dieci mesi di guerra all’umanità ed alla ragione, hanno fatto si che oramai si navighi sempre più a vista, passando dalla depressione all’entusiasmo immotivato, ci stiamo tramutando tutti in fenomeni bipolari senza razionalità…. Ve lo dico gestendo ogni giorno dialoghi con tantissima gente…. arrivano le domande più improbabili… Si passa dal “ma tu mi sai dire quando si riprenderà a viaggiare?” domanda alla quale non posso rispondere se non con una provvidenziale (e soprattutto muta) alzata di occhi al cielo, a “ma tu mi dici in quale modo debbo fare la domanda per quella cosa” piuttosto che “il commercialista dice… ma tu che dici?” o peggio ancora “scusa puoi dire al Mibact che io non ho preso i soldi”…. Ora, io sono fiera di essere considerata in qualche modo un punto di riferimento, ma è anche vero che la paura diffusa, l’irrazionale gestione delle emergenze in primo luogo dal lato istituzionale, la confusione sovrana nel mondo, hanno fatto si che chiunque come me, cerchi di impegnarsi per combattere la pazzia comune e cercare di sopravvivere alla follia, diventi improvvisamente un guru tuttologo…. Non mi stupirei se a breve mi chiedessero cosa contengono i vaccini e se per caso sono sicuri….. Di fatto siamo tutti nella stessa malandata barca che ha perso ogni radar e ogni sistema di navigazione…. e andiamo avanti tra ipotesi e speranze, spesso confondendo le une con le altre, spesso sopravvalutando chiunque apra bocca, senza altra guida se non l’istinto di sopravvivenza e nostra speranza di archiviare al più presto questo 2020 funesto.

E quindi arriva il 2021, che povero figlio, nasce con una inevitabile ansia da prestazione, viste le aspettative di tutto il mondo nei suoi confronti, comunque vada, siamo tutti in attesa che si verifichi il miracolo di riprenderci le nostre vite, di veder risorgere il commercio e non si sa che altro… Di fatto io credo che, almeno per i primi 6 mesi, non succederà niente…. O meglio: vaccini, timida ripresa delle prenotazioni italia mare, piano pianino qualche informazione sui primi lungo raggio post estate… un anno di transizione, un anno in cui diventa fondamentale fare squadra e, soprattutto, evolversi e riprendersi il mercato. In che modo? Ce ne sono tanti, ma di fatto il fare squadra attraverso una associazione che sia veramente rappresentativa delle esigenze di noi agenti come Maavi, ha sicuramente un ruolo importante… Perché? ve lo spiego. Perché oggi come oggi, la ricerca di metodi evolutivi quali digitalizzazione, sviluppo della presenza compatta sul web, prodotto, condizioni commerciali e filiera significativamente stretta con quegli attori che ancora ritengano la distribuzione professionale l’unico vero plus commerciale del futuro, pur attraverso un sistema che deve necessariamente essere diverso e più digitale diventano essenziali e impossibili da evitare. E poi formazione, accordi importanti e market share condiviso, atto a mantenere equilibri sani tra i fornitori, atto a ridarci quella giusta posizione da protagonisti del mercato che dobbiamo non solo riprenderci ma mantenerci. E, tutto questo, da soli diventa una montagna complessa da scalare, mentre insieme, diventa quasi una sfida che con il giusto sostegno si può almeno provare ad affrontare.

E ancora l’utilizzo del sito sociale Maavi come piazza di scambio, come fonte di informazione condivisa, il saper mantenere un rapporto che in tempi di guerra come quelli che stiamo ancora vivendo è stato facile creare e stringere, ma diventa vincente solo se mantenuto e portato avanti in tempo di pace e di lavoro. Perché attraverso gli equilibri di mercato, la condivisione di informazioni, il sostegno ad operatori locali, lo sviluppo di rete nazionale, e soprattutto, la voce comune di tutto ciò, si può veramente sperare di ritagliarci ancora spazio e speranza nel futuro.

E quindi cosa ci auguriamo per questo 2021 ancora non nato e già così carico di presunte responsabilità? io personalmente mi auguro che quanto abbiamo imparato in questo strano 2020 non venga mai né dimenticato né archiviato. Che la nostra dignità non venga mai più venduta per un fam trip o mezzo punto commissionale, e che ci sia rispetto tra coloro che resteranno in piedi, rispetto di categoria, quello che si instaura tra veterani di battaglie…. Perché è facile nascondere le paure dietro un “finirà questo 2020”, come se un numero alla fine di altri 3 potesse veramente cambiarci il corso degli eventi…. Niente affatto colleghi… niente affatto. Domani è venerdì, il sole sorge comunque, e la verità è che è un giorno come un altro di un periodo duro come mai ne avevamo vissuti. E quindi l’unico augurio che ci possiamo fare per il 2021 è quello di cambiare non il numerino alla fine dell’anno, ma le nostre teste per sempre ed assumere quelle di piccoli imprenditori che, facendo rete, sostenendosi e collaborando, di numeri ne vedranno cambiare tanti altri…. E torneranno quindi a ridere e a ballare e a vivere una vita a colori e a vendere sogni con una nuova consapevolezza: quella di essere professionisti che debbono informarsi, evolversi, fare rete, e sostenersi. e soprattutto fare squadra. Perchè si sa che in squadra si diventa forti davvero..

Buon 2021 a tutti, ma proprio a tutti anche ai pesci grossi che, forse, impareranno che tanti pesci piccoli possono far muovere il mare! Auguri a tutti!

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