Sri Lanka, cronache dal paradiso

Per la serie “inviaggioconpassaggio”, mete scoperte, vissute e  viste per voi, vogliamo raccontarvi quello che è stato un viaggio incredibile e sorprendente, in una terra che ci ha regalato emozioni e ci ha stupito per la sua bellezza e la sua inaspettata varietà.

il 21 di dicembre, con volo Qatar via Doha siamo andati alla scoperta di questo paese gentile.

Conosciuta come “la lacrima d’India” per la sua posizione giusto a sud del subcontinente indianto, Sri Lanka ha una superficie di 65,610 km², maggiore di Sicilia, Sardegna, Corsica e isole Baleari messe insieme.

Il suo territorio è per lo più pianeggiante ma al suo centro si trova un massiccio montuoso che culmina nei monti Pidurutalagala (2,524 m.) e nel picco di Adamo (2,243 m.). Dal massiccio centrale originano una ventina di fiumi dal corso breve e interrotto nel primo tratto da numerose cascate. Il paesaggio è molto vario e estremamente verde, con alcune zone orientali che sono però più aride e presentano le caratteristiche tipiche della savana. Questa differenza climatica si risolve in un privilegio per potenziali turisti potendo contare su un maggior numero di giornate di sole.

Circa 30 anni fa, Sri Lanka ai tempi chiamata Ceylon, godeva di fama di paradiso tra i turisti di tutto il mondo, anche in Italia, ed era meta di turismo perlopiù giovanile, una alternativa economica alla Thailandia. Il movimento turistico si è totalmente arrestato grazie ad una lunga e cruenta guerra civile tra i gruppi etnici cingalesi e tamil, iniziata nel 1976 e conclusasi nel 2009, anche in seguito al devastante tsunami del 2004 che causò quasi 45.000 morti e lasciò il paese in fin di vita. Negli ultimi due o tre anni, è ritornata forte la volontà del paese di riaffermare il valore turistico di una terra ricca di storia, di natura, di fauna, insomma di ogni bellezza, e soprattutto a prezzi fino ad oggi veramente abbordabili.

Sbarcati a Colombo, ci siamo diretti subito verso il centro del paese, nella città di Kandy, dove ci siamo ritrovati nel cuore della tradizione e della religione buddista, principale religione del paese insieme all’induismo. In Sri Lanka la natura vince anche sulle città. Girare tra le strade di Kandy vuol dire trovarsi davanti esplosioni di verde, palme, bambu, fiumi e colori, e, proprio a Kandy, è possibile visitare un meraviglioso orto botanico ricco di fiori e piante che vi lasceranno a bocca aperta. Inoltre tre tra i templi più importanti del paese, tra cui il Tempio del sacro Dente, sede di una delle reliquie più importanti per il buddismo, e meta di pellegrinaggi di fedeli da tutto il mondo.

Quello che mi ha immediatamente sorpreso è uno stranissimo mix tra il caos tipico dei paesi indiani, colori, traffico, rumori, ma anche una straordinaria pulizia per le strade e nei ristoranti, negli hotel, nelle persone, sempre estremamente ordinate. I cingalesi sono una razza bella, occhi nerissimi, i capelli più neri e più belli che io abbia mai visto, le donne eleganti nei loro sari coloratissimi, che indossano con portamenti regali qualsiasi sia la loro occupazione. Kandy è anche il cuore delle tradizioni e quindi ho avuto la fortuna di poter visitare la scuola di danze tribali più importante del paese – notate bene senza NESSUN TURISTA, una piccola abitazione fuori Kandy, nel cuore della foresta, dove il proprietario con i figli manda avanti grazie a sovvenzioni statali quelle che rappresentano le danze ancestrali del luogo. Sono rimasta affascinata da questa famiglia dove si balla per amore, il “guru” e i suoi tre figli, studiano ed insegnano ai giovani del luogo l’arte della danza e del fuoco. Lui ha danzato per me, e mi ha fatto vedere come passeggiare sui carboni ardenti sia una cosa che quasi sembra naturale, mentre mi spiegava che gli ornamenti che indossava debbano essere meritati prima di poterli indossare.

Sempre nei dintorni di Kandy, ho scovato grazie al nostro driver Sanech, un cingalese che ha vissuto 12 anni a Napoli, quindi un mix divertente ed unico di preparazione, furbizia, cultura e concretezza, l’incredibile residenza di un professore francese SURIYAKANTHA, tradotto Girasole, dove ha realizzato un centro culturale immerso nella jungla, ed ha raccolto testimonianze storiche incredibili, di tutte le epoche e di ogni genere, una sorta di grande collezione di ogni tipo di oggetto, veramente interessante da scoprire. lui ti accoglie, ti racconta tra un te con pasticcini ed un pezzo di storia, tutto quanto lo ha rapito e lo ha portato ad amare questo angolo di mondo. Qualcosa di veramente bello e fuori dagli schemi che considero imperdibile.

Da Kandy, con un paio di ore di auto tra le piantagioni di the, ho raggiunto Nuwara Elya, piccola stazione di montagna, ad altezza 1893 mt, dove mi sono ritrovata in una sorta di Inghilterra fuori contesto, con ville coloniali, case dai tetti a punta, ed un anacronistico Grand Hotel che potrebbe sembrare il set di un film con la sua pomposità inglese, con i suoi giardini verdissimi, l’unico campo da golf a 18 buche della nazione,  la sala da fumo e la sala da biliardo fine ‘800, conservata come una reliquia sacra e coccolata dal campione nazionale di biliardo che qui ci lavora come responsabile di sala. Mai come in questa giornata la parte intrigante è stata il tragitto: chilometri e chilometri di piantagioni di the, realizzate a terrazze sulle colline che diventano man mano montagne, unico posto al mondo dove si vede uno spettacolo del genere, distese di verde punteggiate dai colori sgargianti dei sari delle donne al lavoro. Lungo la strada banchi di frutta coloratissima e di verdura, che in questa zona del paese è la migliore, profumata e succosa, e mi sono fermata per mangiare un mango e bere un the dal gusto indimenticabile in una delle tante fabbriche dove si vede come il the venga raccolto e lavorato prima di trasformarsi in una bevanda che scalda anima e cuore.

Al ritorno mi sono fermata a pranzare Ramboda Falls, una cascata circondata dal verde, che ancora una volta ti cambia la prospettiva di quello che credevi un paese tropicale e, in questo angolo, assume toni diversi, mostrando panorami quasi alpestri.

Prima di lasciare Kandy alla volta di Dambulla nel cuore archeologico e culturale del paese, ho visitato i Royal Botanic Gardens, l’orto botanico nazioanale, visita imperdibile per qualità e varietà di ricchezze naturali, inclusa una serie di orchidee spettacolari, il tutto accompagnato dalla presenza di iguane e scimmie in totale libertà, un piccolo angolo di natura veramente incantato.

Arrivare nella zona di Dambulla è veramente interessante. Qui siamo nel cuore culturale del paese, dove il triangolo è rappresentato da Dambulla, sede di uno dei patrimoni dell’Unesco, il Tempio d’oro, con le sue 10 grotte ricchissime in sculture e pitture risalenti al 3 secolo dopo Cristo, all’antica capitale Anuradaphura, la capitale Polonnaruwa, con i suoi templi e le sue rovine, con i luoghi dove si vedono i monaci in arancione camminare per le strade e sorridere alla gente, e si respira una atmosfera mistica e devota, una grande venerazione per Buddha alternata ai colorati e meno frequenti (ma non per questo meno belli) templi induisti. Per finire l’incredibile rocca di Sigirya, 300 mt sul livello del mare, 1600 gradini per raggiungere la sua vetta sulla quale nel 4 secolo fu realizzata la fortezza del Lion Rock, un posto che lascia veramente stupefatti ed emozionati. Salita lunga, sicuramente non leggera, ma che credetemi, vale assolutamente la pena di fare.

Nella zona del triangolo culturale c’è anche una ulteriore ricchezza, e in particolare modo ad Habarana, capitale dell’Ayurveda, con i suoi ospedali ed i suoi centri Yoga e di Massaggio, dove ho avuto il piacere di lasciarmi andare alle sapientissime mani professionali e professioniste in un centro nel cuore della foresta di Habarana. Si entra stanchi e se ne esce rinnovati ed in pace con se stessi e con il mondo, dopo un massaggio tipico di 1ora e mezza per un costo di circa 25 dollari, un bagno di vapore con erbe accuratamente scelte e selezionate ed oli essenziali dall’odore inebriante.

Sempre in questa ricchissima ed imperdibile zona, i vari orti di spezie nei quali troverete alberi di pepe nero, noce moscata, zenzero, cannella, cardamomo, e chi più ne ha più ne metta, dove erboristi specializzati  vi spiegheranno e vi faranno provare il loro cibo contadino e le loro preparazioni per l’ayurveda o semplicemente per la medicina naturale.

Il penultimo giorno abbiamo voluto visitare il parco nazionale di Minnerya, dove dopo le 5 di sera si vedono gli elefanti per la strada, dove si incontrano varani ( pericolosissimi), scoiattoli giganti e farfalle colorate, e sono andata nell’orfanatrofio per elefanti di Pinnawarela, un posto dove vengono raccolti e curati gli elefanti rimasti orfani e che non potrebbero sopravvivere nella jungla, e ho trovato un parco curato, spazioso, e privo delle solite forme di triste schiavitù che spesso caratterizzano luoghi del genere nel mondo. Qui gli elefanti vivono in semi libertà, hanno spazi enormi, sono accuditi e ben trattati, e vi garantisco che è una emozione grande poterli vedere da vicino mentre fanno il bagno nel fiume o semplicemente mangiano fronte profumate di enormi palme.

Sri Lanka ci è sembrato un incanto che non conosce mai fine, di giorno in giorno, una scoperta continua condita da una gentilezza naturale della sua popolazione, sorrisi continui, nessuno che ci ha mai chiesto denaro, la sensazione è stata quella di tornare a viaggiare come tanti anni fa, in un paese dove il turista è ancora amato, dove si scuote la testa con fare ondeggiante per dire si, anche se sembra un no, dove se chiedi di fare una foto, sono onorati di dire si, e sorridono grati a chi li vuole conoscere.

Questo paese per chi volesse fare anche mare, offre spiagge dorate e mare bello, specialmente nella zona orientale, verso Trincomalee e Passikuda, offre parchi dove fare safari, come Yala, e ancora è a soli 45 minuti di volo dalle Maldive. Tutto questo per dirvi appunto che il mondo, è ancora ricco di paradisi da scoprire e che Sri Lanka secondo noi è decisamente uno di questi.ù

Come sempre Passagio in volo ha sviluppato una serie di contatti e di visite on site per offrirvi un itinerario personalizzato basato su esperienza personale e garanzia di ciò che vi potremo offrire, sviluppando per voi un itinerario personalizzato, privato, con macchina ed autista ( unica cosa sconsigliatissima a guida da soli, sono veramente pericoli al volante

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