
ll Covid ci sta mostrando i muscoli…. digrigna i denti e ci stende…. in un modo che per quanto potevamo ipotizzare violento, non avremmo mai pensato arrivasse a questo. Questa estate per qualche breve settimana abbiamo assaporato l’illusione che in fondo avessimo lasciato alle spalle quel brutto pallino con le corna che ci ha cambiato la vita, e proprio quella illusione ha fatto si che, dimenticandoci del suo essere subdolo, lui si riprendesse spazi e vittime. E ci rimettesse a terra totalmente come in questo momento. Solo che ora si iniziano a vedere i morti nel nostro mondo…… E’ di questa mattina la notizia che il terremoto commerciale inizia a dare le sue vittime. Licenziamenti, chiusure, fallimenti…. si iniziano a sentire gli effetti pratici di quello che fino ad oggi era una paura ed una minaccia e si sta invece tramutando in una pesantissima e triste realtà….
Cambia il nostro panorama commerciale, cambia il nostro modo di esistere, cambia la distribuzione. I grandi tremano, prima dei piccoli, e, per effetto di quella che è stata negli ultimi 5 anni una politica commerciale assolutista e con pochi player protagonisti, ci sentiamo sconcertati e confusi. E ci sembra che niente potrà mai tornare ad essere come prima. E probabilmente è così. Probabilmente il panorama 2015/2019 commercialmente parlando è crollato definitivamente. E ne resteranno solo macerie.

Tutto questo crea in molti di noi una sensazione di totale ansia. Molti scrivono che è finita, che non c’è futuro, che domani non ci sarà più nulla di ciò che conoscevamo. Ma se…………………Ma se invece tutto questo per quanto tremendo e doloroso, fosse comunque una opportunità per riscrivere le regole? E se ci facesse tornare indietro a 5/6 anni fa, commercialmente parlando, e darci modo di non ripetere gli errori fatti?
E’ indiscutibile che tutto il mercato ha teso negli ultimi anni a mettersi sotto il cappello dei vari network, e, involontariamente ci siamo trovati a giocare partite prestabilite, tese a far vincere alcuni giocatori potenti. Il tutto con la giusta remunerazione e le giuste soddisfazioni… e che ci piaccia o no, abbiamo giocato tutti anche con entusiasmo la partita del network scelto….. Tutti tesi ad approfittare delle possibilità commerciali paventateci…..Ma anche tutto teso a dare un potere decisionale assolutistico a chi, a novembre 2019, ci ha presentato un piatto che pochi di noi hanno gradito. Un contratto univoco con decisioni prese per noi, che ci vedeva costretti nella possibilità di scelta, e soprattutto in condizione di totale arrogante imposizione.
E questo almeno ai miei occhi, è stato il primo momento in cui ho dovuto gridare “il Re è Nudo”. Perchè aldilà dei giri di parole, del belletto verbale, il contratto imposto ci vedeva a condizioni commerciali riduttive, e, in soldoni, a veder diminuire i ns. margini. Ma soprattutto a dover fare scelte di sopravvivenza sempre più legate al To potente per poter sopravvivere. E non ho visto il bel vestito del Re che raccontavano le ipotesi di over future. Lo ho visto Nudo. E lo ho dichiarato con tutto il candore di chi ama il suo lavoro e la sua indipendenza. Anche rompendo equilibri, ma senza sconti.
Certo che il Covid non era nelle menti di nessuno e men che meno di chi stava disegnando un futuro commerciale pressochè monoteista. E il Covid ha sbaragliato ogni partita, ogni pronostico, ogni progetto. Dopo questa tempesta tutto va reinterpretato e riscritto… e allora mi viene spontaneo dire una cosa: trasformiamo ancora una volta una tragedia in una opportunità. Andiamo a riscrivere regole e soprattutto cambiamo mente. Tutti noi siamo oramai viziati inconsciamente nelle scelte immediate sulle vendite. Per abitudine? Per condizionamento involontario? Per mancanza di alternative? Non importa. Domani non sarà così. Si torna alla costruzione, si torna alla libera scelta, si torna alla valutazione intelligente. Si torna alla singola imprenditoria. Che onestamente, se gestita in modo autonomo ma coordinato, e soprattutto da liberi imprenditori può diventare la vera svolta del nostro futuro. Facciamo scelte nuove. Facciamo scelte comuni che ci mettano nella condizione di non dover vedere i nostri contratti ridursi di anno in anno, ma viceversa, scegliamo e facciamo crescere chi ci sostiene. Chi ci mette a disposizione sostanza per riprenderci in mano il futuro. Chi crede che nella rete agenziale sia ancora il futuro della qualità e della distribuzione.

Per far questo in primo luogo bisogna evolversi. Studiare, specializzarci ancora di più se possibile. Diventare veri e propri professionisti insostituibili. La gente, nel post covid, avrà paura di perdere soldi e, inevitabilmente, avrà bisogno di esseri umani a cui affidare i propri sogni. E noi siamo quegli esseri umani. Facciamo in modo di gridarlo al mondo, di ricordare cosa facciamo e come lo facciamo. Facciamo si che un sogno affidato alle nostre mani non deluda il sognatore. Facciamoci trovare pronti, preparati, ma soprattutto non permettiamo mai più in futuro di accomodare noi stessi nelle soluzioni commerciali facili e comode, che, lentamente, diventano le uniche risposte. Riprendiamo in mano la nostra professione, la nostra azienda e facciamone tutti insieme, con armi congiunte delle strade da dirigere verso il ritorno del nostro ruolo ad essere quell’ago della bilancia che eravamo in passato. Perchè solo così avremo possibilità di sopravvivere, e, anche, di prosperare e crescere. Maavi nasce per dar voce alle agenzie di viaggio. E il mio sogno personale è quello di vederla diventare nel tempo una piazza di confronto e scambio per la comune prosperità. E per dare una faccia concreta alla nostra figura professionale. Da oggi in avanti. Insieme per garantirci un futuro a tutti i livelli, istituzionalmente e commercialmente. Agenti di viaggio per gli agenti di viaggio tesi a costruire un futuro migliore per tutti noi. Un futuro da protagonisti di questa filiera da ricostruire.
